Il Progetto di Comune di Carmagnola e IZSPLV protagonista dello storico programma di approfondimento di Rai3 

 

Nel corso del programma televisivo “Mi manda Rai Tre”, che andrà in onda su Rai3, domenica 7 aprile, tra le ore 9 e le ore 10, sarà dato ampio spazio al progetto “Con il DNA di Fido, io mi fido!”, messo a punto e reso operativo dal Comune di Carmagnola e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLV), che è stato ideato per contrastare con un metodo innovativo il fenomeno dell’abbandono delle feci sul suolo pubblico.

Il servizio che andrà in onda è stato realizzato da Edoardo Gentile.

 

La storia del progetto DNA canino a Carmagnola

Il primo atto ufficiale del progetto “Con il DNA di Fido, io mi fido!”  risale al 22 Novembre 2018, quando il Consiglio Comunale di Carmagnola ha deliberato una modifica al Regolamento comunale per la Tutela ed il Benessere animale inserendo, all’articolo 33, l’obbligo di identificazione genetica dei cani tramite tampone salivare, al fine di ottenere non solo un miglioramento del decoro cittadino ma anche a garantire una migliore tracciabilità dei cani presenti sul territorio consentendo il riconoscimento del proprio animale senza ombra di dubbio. Il termine per eseguire il tampone salivare al proprio cane al fine di comporre la banca dati era fissato al 30 aprile 2020 ma, dato atto che il periodo pandemico e le limitazioni a esso conseguenti hanno prima impedito e poi fortemente rallentato le operazioni necessarie, il termine ultimo per l’esame gratuito era stato rinviato al 30 settembre 2022. Le prime sanzioni risalgono al luglio 2023. Il periodo di rodaggio è ormai da considerarsi concluso.

 

I principi e i metodi della genetica forense applicati dall’IZSPLV per l’esame del DNA canino.

Risalire a un individuo grazie all’analisi del suo DNA,  è  tecnica ampiamente utilizzata in genetica forense umana, spesso utilizzata per individuare chi si è reso colpevole di un crimine.

Analoghe tecniche e principi di analisi sono utilizzati dal Laboratorio di Genetica dell’IZSPLV nell’ambito del progetto di lotta alla fecalizzazione urbana del Comune di Carmagnola. A partire dal tampone salivare, prelievo non invasivo e non doloroso, si può creare una “carta d’identità” genetica di ogni singolo cane, basata sull’analisi di 17 marcatori, cioè piccole sequenze di DNA che rendono unico ogni individuo. Lo stesso profilo genetico, dato dai 17 marcatori, è individuabile anche nelle deiezioni canine: diventa quindi facile confrontare il profilo ottenuto con tutti i profili dei cani del Comune e individuare il “responsabile” in modo inequivocabile.

 

LE DICHIARAZIONI

«Abbiamo messo a punto un sistema certo e definitivo per la lotta alla maleducazione di quei padroni che non sanno gestire il proprio cane - afferma l’ideatore del progetto, l’Assessore ai Servizi Informatici e digitalizzazione, Igiene Urbana, Ufficio Relazioni con il Pubblico, Servizi Demografici, Sport, Urbanistica, Politiche Sociali del Comune di Carmagnola, Massimiliano PAMPALONI - Un’arma legale per rendere giustizia a tutti coloro che invece curano il proprio cane con amore e dedizione e che vengono ingiustamente accusati per colpa di chi non rispetta le regole. Ci tengo particolarmente a fare un ringraziamento alle squadre dell’Ufficio Ambiente di Carmagnola e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, che hanno posato una pietra miliare per la soluzione di questo annoso problema di igiene e decoro tanto inviso ai cittadini e che crea molti problemi ogni giorno. Il lavoro è stato lungo, complicato e ha richiesto un grande impegno per raggiungere lo scopo».

«Questo è un esempio virtuoso di come la collaborazione tra Pubbliche Amministrazioni può migliorare la qualità della vita dei cittadini – sottolinea il medico veterinario Pier Luigi ACUTIS, dirigente della Struttura Genetica e Tecniche Omiche Avanzate dell’IZSPLV -. L’iniziativa non intende soltanto migliorare l’igiene urbana di un territorio; ma è un atto preciso per tutelare al meglio la salute pubblica e quella animale, che è una delle funzioni fondamentali del nostro Istituto. In questo modo si previene la diffusione di malattie infettive. È noto, infatti, che le deiezioni abbandonate nell’ambiente possono essere veicolo di agenti patogeni pericolosi per altri cani e anche per l’uomo. A partire dai parassiti. La determinazione del profilo genetico è inoltre un beneficio anche per i proprietari, per identificare il proprio cane in caso di furto, smarrimento, investimento, qualora il microchip non fosse più leggibile».