I criptosporidi sono dei parassiti del gruppo dei coccidi capaci di replicarsi nelle cellule intestinali dei vertebrati per poi disperdersi nell’ambiente attraverso le feci. Essendo altamente contagiosi e difficili da trattare, sono considerati una piaga tra le varie specie di rettili. Ogni rettile è sensibile ad un particolare criptosporide: - Cryptosporidium serpentis: specifico del gruppo dei serpenti; - Cryptosporidium saurophilum: associato alle lucertole, in particolare il geco leopardino; - Cryptosporidium pestis: ritrovato nelle tartarughe. In tutte le specie provocano una malattia a carico del tratto gastrointestinale, con gastrite, perdita di peso e disidratazione. La trasmissione all’uomo avviene per ingestione accidentale di materiale contaminato, ad esempio portando alla bocca le mani sporche di materiale fecale, toccando cibo/acqua con le mani sporche, baciando i rettili. Come negli animali, anche la criptosporidiosi umana ha sintomi gastrointestinali: crampi addominali e diarrea acquosa che possono iniziare improvvisamente, talvolta accompagnati da nausea, vomito, febbre e debolezza. (Mitchell, 2011)
Rettili colpiti