Estrildidae

Estrildidae

  • Distribuzione: a seconda della specie.
  • Longevità: fino a 8 anni.
  • Ambiente ideale: l’ambiente ideale per questi piccoli passeriformi, che variano per dimensione da 9 a 17 cm, sono gabbie e voliere a sviluppo orizzontale, che consentano la libera espressione comportamentale e il volo. Si consiglia, per una coppia di individui, una gabbia di almeno 60 cm di lunghezza × 30 cm di altezza × 30 cm di profondità, arredata con 3 posatoi: 2 disposti in alto, distanti tra loro il più possibile per incoraggiare il volo orizzontale, il terzo in mezzo e più in basso (per facilitare l’accesso alle mangiatoie).
  • Alimentazione: miscugli di semi, appositamente studiati per questi uccelli, costituiscono la dieta di base. È anche necessario fornire semi germogliati, erbe prative fresche e insetti, come i moscerini della frutta, termiti, tarme della farina, che diventano essenziali per talune specie. Integrazioni minerali, date dal grit (una miscela di gusci d’ostrica tritati che agevola anche la digestione) o dall’osso di seppia, e vitaminiche completano la dieta di questi volatili.
  • Condizioni climatiche: occorre informarsi sulle caratteristiche climatiche della specie detenuta: alcune, se riparate dalle correnti d’aria, possono essere tenute all’aperto tutto l’anno, altre necessitano di un ambiente riscaldato.
  • Ulteriori informazioni: questi animali gradiscono la possibilità di fare regolarmente il bagno, di adoperare posatoi di differente diametro ed elasticità, altalene, nonché di alimentarsi da fonti diverse dalla mangiatoia, ad esempio spighe di panico o miglio oppure frutta e verdura inserita su spiedini di legno appesi nella gabbia. Le specie più domestiche, i diamanti mandarini, sono estremamente socievoli e a loro agio in presenza dell’uomo o degli altri animali domestici; altre specie meno selezionate sono invece più reattive e non dovrebbero essere alloggiate in ambienti chiassosi e troppo frequentati.
  • Misure igieniche: è importante sapere che gli animali possono albergare agenti patogeni per l’uomo. Un esempio è dato dalla psittacosi, causata del microrganismo Chlamydophila psittaci, comunemente associata ai pappagalli dell’ordine Psittaciformes, ma isolata anche da molti altri uccelli, tra cui i colombiformi. Molti animali sono asintomatici ed eliminano il batterio attraverso le feci o le secrezioni respiratorie. Nell’uomo si manifestano sintomi simil-influenzali, che possono complicare in polmonite. Bastano però poche e semplici misure igieniche per ridurre al minimo il rischio di contrarre malattie dagli uccelli:
    • Lavarsi accuratamente le mani subito dopo avere manipolato gli uccelli o i materiali a contatto con essi
    • Non toccarsi la bocca, il naso, gli occhi o gli abiti dopo avere manipolato gli uccelli senza essersi prima lavati le mani
    • Non mangiare o bere mentre si manipolano gli uccelli o i materiali a contatto con essi
    • Non lavare ciotole, trespoli, mangiatoie nei lavandini destinati all’uso domestico o all’igiene personale, soprattutto non in cucina.
    • Utilizzare una vasca o un contenitore dedicato
    • Utilizzare materiale per la pulizia (spugne, disinfettanti, panni) dedicato e separato da quello utilizzato per la casa
    • Scaricare l’acqua nel WC e non nel lavandino
    • Lasciare gli uccelli liberi per il volo in una stanza sicura, escludendo cucina e bagno
  • Zoonosi
  • Approfondimenti: Holland, G. (2007). Encyclopedia of aviculture. Hancock House. ISBN: 10-0-88839-460-8. SIVAE, Linee guida per la corretta gestione e il benessere degli animali non convenzionali: manuale pratico dal veterinario al proprietario. Società Italiana Veterinari Animali Esotici, associazione federata ANMVI.

Scheda Estrildidae pdf (5.97 Mb)